Fast furniture: come sbarazzarsi della mentalità “usa e getta”

Che cos’è il fast furniture?
Il termine fast furniture viene utilizzato per definire un trend nell’arredamento d’interni che vede le persone acquistare mobili di bassa qualità per arredare le proprie case a breve termine. Una produzione di massa di mobili relativamente a buon mercato che sono semplici da ottenere e ancora più semplici da abbandonare. Deriva dal fast fashion, un fenomeno riguardante il mondo della moda con cui condivide la mentalità “usa e getta”. Brand e rivenditori di fast fashion producono grosse quantità di vestiti di poco valore ma che ricalcano le mode del momento, e sono intesi per essere buttati dopo qualche utilizzo.

Il problema: è più facile comprare che riparare
Ma perché guardiamo al fast furniture come se fosse una soluzione accettabile? Banalmente, perché siamo una società mobile. Ci spostiamo sempre più spesso, sia per motivi di studio che di lavoro, e le case di proprietà diventano rare tra chi acquista i mobili. Si tratta di dover arredare appartamenti o stanze provvisorie, spesso nemmeno in buone condizioni, che prima o poi bisognerà lasciare. Vista così, non è strano che l’effort messo nell’acquisto sia basso, specie se si prende in considerazione il fatto che arredare costa parecchio.

Comprare i mobili può essere tremendamente caro per le tasche di giovani lavoratori e studenti universitari. Inoltre, le spedizioni ci mettono molto per arrivare e, per chi necessita di arredare il proprio appartamento in fretta, rivolgersi a brand simbolo del fast furniture è quasi una soluzione naturale.

Bilanciare economia con qualità: la sfida principale
Il problema è che per garantire un’offerta adeguata alla sempre crescente domanda e assicurarsi che i prezzi rimangano abbordabili, questi produttori spesso utilizzano materiali più economici, ma significativamente meno robusti, come ad esempio pannelli truciolari rivestiti in impiallacciatura, il che li rende allo stesso tempo più suscettibili ai danni e più difficili da riciclare. Quando il mobilio non è progettato per essere longevo o riciclabile, è molto più probabile che finisca in discarica.

Ma a finire in discarica è sempre più spesso mobilio nuovo o quasi, colpevole di essere fuori moda, oppure di essere danneggiato esteticamente. A differenza dell’arredo di qualità, il fast furniture non è fatto per durare, e per questo motivo non esistono modi per ripararlo, perché qualunque intervento finirebbe per costare quasi quanto un mobile nuovo (se non di più).

Per non parlare del fatto che il fast furniture è più difficile da aggiustare a causa dei materiali impiegati nella costruzione. È relativamente semplice levigare e rifinire un armadio in legno massiccio, ma qualcosa tipo un mobile per TV in truciolato è più difficile, se non impossibile, da riparare quando la superficie è danneggiata. Questi pezzi non sono pensati per durare una vita.

Principali soluzioni: dalle industrie ai consumatori, come evitare il fast furniture
Un trend del genere non può durare per sempre. Le politiche insostenibili di fabbricazione di questi mobili hanno portato a proteste da parte di gruppi ambientalisti. Proprio in risposta a queste, i colossi del settore hanno cominciato a mobilitarsi per rendere più green la propria produzione, anche se l’impatto di questo rinnovato impegno resta da vedere.

Le azioni concrete e quelle ideali
Con le crescenti richieste di sostenibilità, i marchi che producono mobili tipicamente “veloci” stanno annunciando sforzi per cambiare, anche se l’impatto di questi impegni resta da vedere.

Ma per quanto possa essere importante vedere la buona volontà dei brand sul lungo periodo, non bisogna dimenticare che la necessità di mobili è ancora un problema. Molti ricorrono al trash furniture come soluzione, ma per chi viaggia e ha bisogno di cambiare casa spesso, soluzioni come Mobolo sono l’ideale. Il servizio di noleggio mobili rende il mondo dell’arredo casa flessibile e sostenibile, sia economicamente che dal punto di vista ambientale, creando anche un’economia circolare nel mercato.

Con consegna, montaggio e sistemazione all’interno della casa dei mobili, i clienti hanno tutto sotto controllo, nessun costo aggiuntivo e, soprattutto, il problema di smaltire i mobili una volta finita la permanenza nella casa o cambiato idea sull’arredamento, non esiste più.

Insomma, il fast furniture è un problema, ma per fortuna esiste una soluzione che, a differenza dei mobili di bassa qualità, non sparirà facilmente.